Ho sbucciato un’arancia… e ciò che ho trovato dentro mi ha gelato il sangue 😯.
Quella sera tornavo dal lavoro, stanco, senza una particolare voglia. Avevo solo bisogno di qualcosa di leggero e veloce.
La mia scelta è ricaduta su un’arancia, ben rotonda, di un arancio perfetto. Sembrava succosa, fresca, esattamente quello che mi serviva.
Ma appena ho iniziato a sbucciarla, ho sentito che qualcosa non andava. 😯
Poi, grattando un po’ più in profondità, ho percepito una resistenza insolita. Curioso — e un po’ preoccupato — ho insistito. E lì l’ho visto: un riflesso metallico, nascosto nel cuore stesso del frutto. 😯
Una domanda inquietante senza risposta: come ha potuto formarsi?
Era un fenomeno naturale estremo? Una mutazione? Un corpo estraneo? O qualcosa di molto più inquietante?
E ciò che ho scoperto mi ha davvero sconvolto.
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L’immagine parla da sé: un ammasso nerastro, fibroso, simile a un fungo o a una crescita organica surreale, troneggia nel mezzo degli spicchi di arancia.
Niente di tutto ciò dovrebbe essere lì. Non è né muffa comune, né un parassita riconoscibile al primo colpo d’occhio. Sembra quasi… vivo. O meglio, come se lo fosse stato.
Sotto shock, ho interrotto il mio gesto, incapace di continuare. Non era più un frutto, ma un enigma.
Una domanda inquietante senza risposta: come ha potuto formarsi? Era un fenomeno naturale estremo? Una mutazione? Un corpo estraneo? O qualcosa di molto più inquietante?
Questo tipo di scoperta ci ricorda che anche nel nostro quotidiano più banale, una sorpresa inaspettata — addirittura inquietante — può spuntare.
Ho mostrato la foto a persone vicine, condiviso l’immagine online: le reazioni vanno dalla sorpresa al profondo disagio.
E se questo frutto portasse un avvertimento? E se, senza saperlo, fossi inciampato in qualcosa che non mi era destinato?
Da allora, un dubbio mi tormenta: questa arancia era destinata a me? Non riesco a liberarmi da quell’immagine. Mi perseguita.
E ogni volta che passo davanti a un banco di frutta… distolgo lo sguardo.

