Preparavo questo giorno da mesi. Il mio matrimonio con Sophie. La amavo profondamente e credevo sinceramente che fosse la donna con cui avrei passato il resto della mia vita. Tutto sembrava a posto: il luogo, i fiori, il menù… Ogni dettaglio era stato curato con attenzione.
Ma tre giorni prima della cerimonia, mia sorella Hélène venne da me, sconvolta. Ricordo bene le sue parole.
— Max… Quello che ho da dirti non è facile. Ho visto Sophie in un caffè con un altro uomo.
— Un altro uomo? — risposi, sorpreso.
— Si tenevano per mano… Ho fatto delle foto.
Mi porse il telefono. Le guardai in silenzio.😯
Il mio cuore si strinse. Fu un colpo duro. Ero ferito, tradito, perso.
Non sapevo cosa fare né come reagire. Ma dopo qualche ora presi una decisione. Non quella che tutti si aspettavano.
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— Andrò a quel matrimonio — dissi a mia sorella. — Ma ci andrò a modo mio.
Arrivò il giorno del matrimonio. Sophie era splendida nel suo abito bianco.
Tutto sembrava svolgersi come in una favola. Ma quando entrarono le damigelle d’onore, cadde un silenzio nella sala: erano tutte vestite di nero. Una decisione che avevo preso io stesso.
Il contrasto con i colori pastello della decorazione era netto.
Sophie vacillò un attimo, ma continuò a camminare, sorridente. Io la aspettavo davanti all’altare, calmo.
Quando mi raggiunse, le dissi piano:
— Avevo tanto sperato in questo giorno… Ma non per cominciare una vita fondata su una menzogna.
— Di cosa stai parlando? — mormorò, turbata.
— So del caffè. Ho visto tutto.
Lei impallidì. Guardò intorno a sé, incrociando gli sguardi fissi delle sue damigelle d’onore.😯
— È stato un errore… Non sapevo come dirtelo… balbettò.
La guardai negli occhi e dissi semplicemente:
— Non è un matrimonio che annullo. È un’illusione che lascio andare.
Il silenzio nella sala era pesante. Sophie se ne andò con la testa bassa. Io restai un attimo, poi me ne andai, senza rabbia. Solo con la certezza di aver agito con onestà.
Più tardi, durante un pasto che non fu mai una festa, dissi ai miei amici:
— Non sono venuto per vendicarmi. Sono venuto per dire addio. A un amore che non esisteva.
A volte la verità ti colpisce quando meno te lo aspetti. Ma anche se fa male, ti libera. Ti permette di voltare pagina — per davvero — e di scriverne un’altra, più sincera.