Quel piccolo gesto a “V” tra motociclisti: un semplice saluto? Sbagliato…

Non si conoscono, non si parlano, eppure… Quando si incrociano sulla strada, i motociclisti si scambiano un gesto discreto ma pieno di significato: due dita alzate a formare una “V”.

A prima vista può sembrare un gesto banale, persino strano per gli automobilisti. Ma dietro a quel piccolo segnale si cela un vero e proprio linguaggio, un simbolo potente di unità, rispetto e fratellanza che appartiene alla cultura motociclistica.

❓ Perché allora questo gesto resiste da decenni? Cosa significa davvero?

👉 Scopriamolo insieme cliccando sul link nel primo commento 👇👇👇👇.

✌️ Sulla strada, i motociclisti non si limitano a guidare: comunicano anche tra loro attraverso gesti molto particolari.

Uno dei più emblematici — spesso visto ma raramente compreso dagli automobilisti — è il famoso segno a “V” fatto con due dita alzate.

Comparso negli anni ’70, questo gesto è tutt’altro che casuale. Rappresenta un autentico codice di riconoscimento tra appassionati delle due ruote. Incontrando un altro motociclista, alzare due dita significa: “Ti vedo, ti rispetto, e apparteniamo alla stessa comunità.”

Si attribuisce la diffusione di questo segnale al celebre pilota britannico Barry Sheene, che lo usava per salutare i fan dopo una gara. Col tempo è diventato un simbolo di fratellanza nel mondo delle moto.

Per un automobilista può sembrare strano, o addirittura provocatorio. In realtà, è rivolto solo ad altri motociclisti e riflette uno spirito di solidarietà proprio di questa cultura.

È un linguaggio silenzioso, ma ricco di significato. E quella “V” non è l’unico gesto usato in questo codice non verbale.

Ad esempio, un motociclista che stende la gamba durante un sorpasso sta ringraziando in modo discreto.

I lampeggi, invece, servono spesso per avvisare di un pericolo: incidente, coda o autovelox.

Questo tipo di comunicazione si è sviluppato in modo naturale: il casco, il vento e il rumore del motore rendono difficili — se non impossibili — le conversazioni.

I gesti sono quindi diventati fondamentali per restare in contatto.

In conclusione, quel segno a “V” è molto più di un semplice saluto.

Rappresenta aiuto reciproco, rispetto e l’appartenenza a una comunità unita. Quindi, la prossima volta che lo vedrai, non sorprenderti: non è rivolto a te, ma a un altro appassionato… ed è proprio questo che lo rende così speciale. 🏍️

Ti è piaciuto l'articolo? Condividi con gli amici: